Che cosa fu il modernismo?
{{7}}Parliamo di cose passate. E lontane. Ma non così lontane che il ricordo — solo esso? — non ne sia vivo. Perché fra il 1900 e il 1910, per un
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: che cioè il celebre teologo e gesuita inglese, entrando a diciotto anni nella Chiesa cattolica e nella compagnia di Gesù, si è sbagliato; e tutto il
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cercato una Chiesa né sarebbe andato incontro al doloroso errore se non avesse pensato che quella religione interiore della quale aveva sete esistesse
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, ostinata, che cerca e, se non trova, attende da una ulteriore esperienza i motivi che la mantengano in vita; che esagera affettuosamente, e quasi
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Tyrrell nell'autobiografia. Peccate che non abbia voluto o potuto condurla sino agli ultimi tempi; poichè il dramma sarebbe stato evocato intiero per i
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il suo eroe, passo passo, nelle vicende esteriori e negli scritti, con delicata femminile riservatezza. E tuttavia il racconto stesso che essa fa del
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Il modernismo di Tyrrell non fu dunque, in realtà, che cosa e fatto di una persona sola, crisi di un'anima, non ostante il valore universale della
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Al dramma Tyrrell l'umanità deve dunque talune delle più belle pagine sulla religione che sieno state mai scritte. Ma voi vedete come nel modernismo
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Alfred Loisy è una intelligenza fredda, serena, ragionatrice, assetata di certezza; della certezza che si acquista indagando. confrontando, vagliando
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Prendete ora un altro caso, il caso di Loisy. Sostanzialmente diverso, come esperienza psicologica, esso ha, per quel che riguarda la domanda che ci
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eventi che chiamiamo caso; in parte è nella stessa sua libera volontà; ma, si noti, una volontà nella quale è implicato il pregiudizio che nella Chiesa
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Anche per Loisy dopo l'errore della giovinezza cattolica e clericale sopravvenne la delusione dolorosa, l'intima contraddizione fra quel che si è
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individuale, di una coscienza; di una grande co¬scienza, naturalmente, come quella, che andando diritta ed inflessibile per la sua strada, trova la for
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Ora che cosa c'è di comune, ad es., fra le timide audacie di un A. Baudrillart e di un P. Lagrange, un monsignore e un domenicano per i quali la
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Lo stesso si può dire di qualche altro noto modernista. Eccone uno, ad es., che sin dalla prima giovinezza sogna democrazia e cultura e battaglie
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, ma solo di esser capitati nella loro compagnia; una volta riconosciuto l'errore commesso, non rimaneva ad essi altro che andarsene. E se l'andarsene é
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Gli esempi che abbiamo addotto parlano con sufficiente evidenza; perché in pochi nomi si raccoglie tutto il modernismo e perché essi ci permettono di
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¬vocati da un contatto occasionale con queste terribili forze dissolventi che sono il misticismo, la critica, la democrazia.
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La rapida sparizione del modernismo si spiega quindi anche essa assai facilmente; essa non è che la imposta separazione dalla Chiesa di poche anime
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incomparabile finezza, e dà quello che dice come sua esperienza, per coscienze sorelle. Il suo più forte vincolo con la Chiesa, negli ultimi anni, sarà questo
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E Loisy che cosa ha insegnato? Già oggi non si insegna più nulla, si suggerisce. La pretesa di insegnare è una caratteristica delle vecchie chiese: e
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Quando i gesuiti e il Vaticano cominciarono a trovare incomodo quest'uomo che diceva delle cose tanto semplici e tanto rivoluzionarie, non seppero
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più comprensiva e più vasta, egli ha abolito in sé lo spirito dommatico; sa che ogni verità deve essere riconquistata e che ogni riconquista é una
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personale, adottate nello studiare bibbia e vangelo; ha gioito interiormente della storia che gli si rivelava, di fra il velo delle leggende. Si può
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e tenace resistenza che fosse loro possibile. Più ancora, sin quasi all'ultimo essi furono, più che dei critici, degli apologisti del cattolicismo
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Lo stesso dicasi di quell'altra forma di modernismo che ebbe aspetto più particolarmente politico e sociale. Nessuno è, sino ad oggi, riuscito a dire
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Più ancora; questa loro crisi, esaminata nei documenti che possediamo amplissimi, non ci si presenta mai come uno stato di dubbio interiore e di
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di questi uomini nella Chiesa è esperienza crescente, rivelazione progressiva di un insanabile dissidio e contrasto fra quello che essi pensavano
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Ma con che diritto, ci si chiederà, noi riduciamo un movimento così vasto e complesso solo a pochi uomini caratteristici e pretendiamo di trovarne
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Ci fu sotto Leone XIII, frutto caratteristico del pensiero e della politica di questo papa umanisteggiante, un dilettantismo cattolico liberale che
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E potremmo continuare. Tutti questi movimenti, sì, erano indigeni, e non allogeni, al cattolicismo; tanto è vero che continuano dentro di esso e
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quanto ho detto. Per essere essi rimasti nella Chiesa – certo con molte delle loro idee – e per esservi rimasti altri, mistici, che accettarono
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E ci sono stati degli altri i quali si spinsero molto lontano, così lontano da mostrare che della forma mentis cattolica non rimaneva oramai nulla in
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istituzionale romano non ripugna a queste conciliazioni che salvano la dottrina e la causa cattolica, conservando alla Chiesa i servigi anche di chi
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famiglie ideali, sono figli di altri tempi; per la legge inesorabile che regola lo sviluppo delle personalità morali saldamente costituite, e che è un
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Ma non ci si interpreti erroneamente. Noi non diciamo che ogni manifestazione di modernismo non includa in sé una viva questione storica e spirituale
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con quello. Anche ieri, dopo Loisy, nella Francia stessa, a Parigi, i giovani che avevano bisogno di credere per agire, fosse anche solo per scuotere di
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tratta, anche qui, in sostanza, della ricerca di una disciplina interiore, essenziale ad una dottrina e ad una pratica politiche che si fondano
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creazioni spirituali; il problema che esso elabora non é quello di una riforma del cattolicismo, come parve, per l'errore che abbiamo mostrato, ai
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periodo dell'attività loro che si svolse nella Chiesa cattolica, ma continua e deve essere continuato. Ed allora altre domande ci si presentano. Quale
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E le altre Chiese guardarono stupite e con intensa aspettazione quello che avveniva nella Chiesa romana e cercarono in se stesse, scuoprendo i segni
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In mi sono spesso chiesto con meraviglia come mai fu possibile che un movimento così vasto e clamoroso, da scuotere dalle fondamenta la Chiesa di
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E oggi? A ripensarci, si ha l'impressione che prendeva Carducci sulle fonti del Clitummo quando, dopo la commossa evocazione delle guerre e dei
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biografia che ad essa ha aggiunto la signorina Petre"Giorgio Tyrrell"> Autobiografia (1884-1909), per cura di M. D. PETRE. Libreria ed. milanese, Milano; e
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persecuzioni contro di esso, non riuscivo a darmi una risposta. La persecuzione, da sola, non spiega nulla; perché nessuna idea viva, nessun movimento che
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